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La Lunga Corsa - I

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Il cono luminoso di fronte a sé le permette soltanto di distinguere nettamente la striscia grigia di asfalto che si srotola perenne, superando il limite che sempre si riproduce nuovo ed uguale al vertice in cui il suo sgurdo si fonde con l'orizzonte.


Il resto é separato da lei -che avanza racchiusa in una bolla opaca di fatica e sudore escludendo il mondo esterno fatto di macchie confuse di colore che si confondono- costringendola in una dimensione quasi autistica; alberi e case, automobili ferme ai bordi della strada e muti spettatori che gesticolano al rallentatore, i volti degli altri corridori, indistinguibili, le ondeggiano intorno ed avanzano come trasportati da una forza invisibile.
Ventuno chilometri, di corsa. E non sa piú da quanto tempo sta correndo, non sa quanto tempo dovrá ancora farlo, ma non importa; le gambe continuano a superarsi come due lancette sfasate di un orologio, senza sosta, senza nessuna volontá che imponga loro di farlo. E davanti a sé ancora asfalto, gli occhi fissi puntati sulla méta che, come un'oasi di un miraggio, non si avvicina mai. Alla periferia della sua visione le stesse facce senza volto, lo stesso silenzio, solo il battito dei suoi piedi che scandiscono metronomicamente il tempo che pare fermo al di fuori della bolla. Tump, tump, tump, al ritmo del cuore: lo percepisce dal battito sincronizzato delle sue tempie, della giugulare che pulsa lungo il collo. E respira, inpira ed espira, allo stesso ritmo dei piedi e del cuore ed il tutto produce una musica litanica, ripetitiva, ossessiva, il mantra capace di criogenare i pensieri come un OM Zen.
Gocce di sudore scivolano dietro le orecchie, sugli occhi, lungo la schiena. Le gocce scintillano al sole freddo del primo autunno, lasciano la loro effimera traccia sulla pelle liscia e cadono finalmente in terra oppure scompaiono inghiottite dal tessuto sintetico.
E lui la guarda scivolare via, veloce, un guscio di noce trascinato dal fiume e sogna. Sogna di assaggiare quelle gocce di sudore, perché sa che sono buone.

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