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Il Traditore

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Quando l'ambasciatore russo morì,
il Principe Metternich si domandò:
“Quali saranno state le sue motivazioni?”

Quando l'ultimo passeggero uscì dall'area vip del Dulles International Airport di Washington, il pannello luminoso che sovrastava il gate che conduceva alle sale del ritiro bagagli segnava le 11:04 del 26 Settembre 2020.

Tatiana Celia Schlossberg aveva un voluminoso plico sotto il braccio e non era sola: al suo fianco, in un elegante completo celeste, camminava Caroline Kennedy, sua madre. Tatiana aveva trovato gli incartamenti che ora portava con sé in una vecchia cassapanca della casa del nonno, situata al numero 83 di Beals Street nei sobborghi di Brookline, Massachusetts. Erano manoscritti e siglati da niente di meno che Evelyn Lincoln, la segretaria di JFK, il Presidente degli Stati Uniti dal 1953 fino al giorno dell'attentato. Fu quel ritrovamento a convincerla che era necessario ricominciare di nuovo, per l'ennesima volta, la ricostruzione dell'omicidio del nonno. Una storia che aveva ancora dei lati oscuri per non dire incomprensibili ma ora nuovi interrogativi si aggiungevano nella già complessa trama. Gli appunti di miss Lincoln gettavano una luce nuova e sinistra sulla vicenda e Tatiana voleva arrivare a capire i contorti avvenimenti e, forse, nasconderli, in quanto come si vedrà non contribuivano a giustificare l'aura eroica e quasi mitica del trentacinquesimo Presidente, il più famoso della storia degli Stati Uniti d'America. Ma la gloriosa famiglia Kennedy deve sapere.

Il memoriale conteneva, per la maggior parte, delle informazioni già note e pubbliche. Eppure ad un certo punto venivano riportate scherzosamente una serie di coincidenze che, se all'inizio potevano apparire dei banali calambour, in seguito ad ulteriori ricerche approfondite di Tatiana, portavano ad una serie impressionante di ulteriori casualità. Al termine del memoriale c'era inoltre un riferimento ad un misterioso diario, sempre curato da miss Lincoln, che si sarebbe dovuto trovare appunto a Washington, nella casa situata all'indirizzo 1400 34th St NW in Washington D.C. dove JFK si stabilì con sua sorella Eunice nel 1949, tre anni dopo essere stato eletto membro del Congresso. Quella era la casa in cui JFK abitò all'inizio dell'ascesa politica e sociale che gli permise alla fine di incrociare la strada di Jacqueline Bouvier, sua moglie.

Si dà il caso che la casa di mattoni rossi, compresi arredamento e tutto ciò che in essa era contenuto, fosse appena stata ceduta per 4.2 milioni di dollari da Christie-Anne Weiss and Christopher Ritzert tramite la Sotheby’s International Realty e che i nuovi proprietari ne avrebbero preso ufficialmente possesso dal 30 Novembre di quell'anno. Ecco perché c'era una certa fretta e fosse necessaria la presenza di Caroline Kennedy, proprietaria legale fino alla consegna delle chiavi a Michael Rankin, il legale rappresentante dei nuovi inquilini al momento ancora sconosciuti.

La speranza era che quel diario offrisse una spiegazione logica di quella serie incomprensibile di coincidenza che, secondo Tatiana, non potevano essere solo frutto del caso.

Il manoscritto iniziava a trattare questo argomento per certi versi esoterico citando il fatto che la signora Lincoln si chiamasse, appunto, come Abraham Lincoln, il sedicesimo Presidente anche lui assassinato. Da qui iniziava a scherzare su altre analogie, come per esempio il fatto che entrambi i nomi Lincoln e Kennedy siano composti da sette lettere. Poi continuava, dichiarando che questa curiosità l'aveva spinta a fare delle ricerche sulla vita di Lincoln, citando il fatto, poi confermato anche dalle ricerche successive di Tatiana,
che Lincoln aveva una segretaria di nome Marian Kennedy. Sembrava uno scherzo: Abraham Lincoln aveva una segretaria di nome Kennedy e J. F. Kennedy una di nome Lincoln; non solo, entrambe le segretarie avevano un nome di sei lettere! Ma la cosa più sorprendente di tutte era che, come noto, la segretaria di Lincoln suggerì caldamente al Presidente di non recarsi al Ford's Theatre dove fu ucciso: pensate al colpo che venne ad Evelyn quando apprese questo fatto, ben sapendo che ella stessa pregò JFK di non recarsi a Dallas, luogo dell'attentato. Altre simmetrie tra le vite dei due Presidenti erano riportate, con in conclusione una battuta degna del miglior humour inglese, seppur si tratti dalla realtà di fatti provati. Cito: “Quindici giorni prima di essere assassinato, Lincoln entrò in Monroe, Maryland; quindici giorni prima di essere assassinato Kennedy entrò in Monroe, Marilyn”1.

Negli ultimi due mesi le signore Kennedy si erano gettate a capofitto nello studio della vita di Lincoln per controllare prima la veridicità di quanto scritto dalla signora Evelyn e per scoprire poi una impressionante serie di nuove analogie. Sono a conoscenza di tutte queste informazioni in quanto si dà il caso che Tatiana sia una mia cara amica da moltissimi anni e che abbiamo sempre avuto una fitta corrispondenza. Nella fattispecie fui sempre tenuto aggiornato sugli esiti delle sue ricerche e di questo viaggio in particolare, di cui posso solo ora, dopo più di due lustri, darvi un resoconto.

Tatiana espresse viva sorpresa quando mi riferì le notizie riportate da miss Evelyn Lincoln ma passò dal turbamento ad una sorta di paura in seguito alle sue scoperte. Nelle sue missive mi snocciolò quanto segue:

Lincoln fu eletto al congresso nel 1846 e Kennedy nel 1946
Lincoln diventò Presidente nel 1860, Kennedy nel 1960.
Entrambi hanno sposato una donna ventenne quando erano trentenni.
Entrambi hanno perso un figlio mentre risiedevano alla Casa Bianca.
Il killer di Lincoln, John Wilkes Booth, nacque nel 1839; quello di Kennedy, Lee Harvey Oswald, nel 1939; entrambi avevano un nome composto di tre parti e di 15 lettere.
Booth fuggí dal Ford's Theatre e fu catturato in un magazzino; Oswald fuggi dal magazzino "Dealey Plaza" e fu catturato in un teatro.
Entrambi i Presidenti erano stati candidati dai loro partiti per la vice-presidenza, rispettivamente nel 1856 e 1956.
Entrambi i loro successori erano Democratici del sud di nome Johnson (Andrew Johnson e Lyndon Johnson), uno nato nel 1808 e l'altro nel 1908 ed i loro nomi erano di sei lettere.
Entrambi gli assassini erano di idee confederate.
Entrambi i Presidenti furono particolarmente impegnati nella lotta per i diritti civili e fecero un duro discorso in proposito nel 1863 uno e 1963 l'altro.
Lincoln firmò la "Emancipation Proclamation" nel 1862. Kennedy presentò il suo rapporto per i diritti civili al Congresso nel 1962, durante la famosa marcia su Washington, la "Jobs and Freedom".
Entrambi i Presidenti furono assassinati di Venerdì, in presenza della moglie, colpiti alla testa, e morirono presso il luogo dell'attentato (Lincoln alla "Petersen House" su una strada parallela e Kennedy al "Parkland Memorial Hospital" in fondo alla strada).
L'attentato a Lincoln avvenne al "Ford's Theatre", quello a Kennedy mentre era su una automobile "Ford" modello Lincoln.
Entrambi i killer Oswald e Booth furono assassinati prima del processo.

Ma la cosa che mi sorprese maggiormente fu il contenuto del misterioso diario che fu ritrovato in seguito, non senza difficoltà, nella casa di Washington. Si tratta infatti del resoconto degli ultimi giorni prima dell'assassinio quando miss Evelyn Lincoln fu prelevata dalla sua abitazione da due agenti dell'FBI e messa al corrente di alcuni fatti orribili.

Due agenti dell'FBI si presentarono a casa mia la mattina del 12 Novembre, mi bendarono e mi portarono in un buio scantinato a circa un'ora di auto, perlomeno questo stimai come il tempo trascorso. Quando mi tolsero la benda dagli occhi ero di fronte ad un vecchio seduto di fronte ad una scrivania di metallo che mi fece accomodare di fronte a lui. Fece partire un registratore a bobine ed iniziò a raccontarmi una storia. Disse:
“I Gesuiti son sempre stati intesi a costruire un Governo mondiale. Fino alla fine del XIX secolo essi controllavano sia il Papa che i grandi monarchi europei attraverso i famigerati Illuminati di Baviera che erano stati costituiti dai Gesuiti stessi e poi furono da loro denunciati come Comunisti. Fallito il tentativo di far cadere le suddette monarchie organizzarono l'affondamento del Titanic perché da quell'incidente gli fu possibile fondare la Federal Reserve Bank, attraverso la mediazione dei Cavalieri di Malta che essi controllano2. Non a caso nel naufragio morirono i tre ebrei più ricchi del mondo: John Jacob Astor, Benjamin Guggenheim e Isidor Straus che si opponevano alla fondazione di quella banca. Lavorando con la F.R.B. i Gesuiti finanziarono poi le due guerre mondiali che generarono chiaramente solo vantaggi per il Vaticano. Anche la CIA nasce da un programma gesuitico, non dimentichiamolo: la Compagnia di Gesù fu soppressa e dissolta da Papa Clemente XIV nel 1773, ma sopravvisse nei territori cattolici della Russia perché la zarina Caterina II non concesse l'exequatur al decreto papale, non stupisce quindi che la CIA sia finanziata dal KGB. E qui entra in gioco l'ennesimo complotto andato male della compagnia di Ignazio di Loyola.“
Il vecchio continuò così:
“Signora Lincoln, deve sapere che tutti i membri del Comitato sono sospettati dall'FBI; il nostro ufficio compie indagini approfondite su tutti loro, compresi quelli che hanno avuto la ventura di diventare Presidenti, in quanto tutti sono considerati potenziali traditori. E se capitasse di scoprire che uno di loro ha delle frequentazioni che puzzano immediatamente concentriamo le nostre energie per fare indagini approfondite, sempre nella massima segretezza. Fu così che scoprimmo che le strane frequentazioni erano qualcosa di più: JFK si incontrava segretamente nientedimeno che con il Gesuita Avery Robert Dulles3, ed era Gesuita egli stesso! Vogliamo che lei sappia chi sia costui, oltre che un Gesuita. Egli è il figlio di John Foster Dulles4, segretario di Stato del 34º Presidente degli Stati Uniti d'America, Eisenhower, e nipote di Allen Welsh Dulles, agente segreto ed influente direttore della CIA. Ecco che piano piano emerge il complotto per fornire attraverso la Central Intelligence Agency i piani strategici e militari al KGB. Non solo, il Presidente si sarebbe impegnato per adottare politiche convenienti all'URSS e di favorire gli ultra-cattolici di destra da sempre vicini al mondo gesuita.”

Era ben chiaro a tutti che se la faccenda fosse diventata pubblica ci sarebbe stato un tracollo politico in uno dei periodi più delicati della Guerra Fredda e che, comunque, una figura mitica ed ancor più mitizzata di un personaggio come Kennedy avrebbe dato maggior forza alle politiche USA di espansione mondiale, ed un Kennedy martire sarebbe stato ancora più utile.

Nel diario era dettagliata la proposta e il piano di esecuzione. Diedero a JFK tre opzioni.

La prima quella di venire incolpato di tradimento alla Nazione, di terminare i suoi giorni in carcere e di rovinare per sempre la moglie ed i figli nonché tutta la grande famiglia Kennedy.

La seconda opzione era il suicidio, lui si sarebbe tolto di mezzo e le prove della tresca con i Gesuiti sarebbero state fatte sparire per sempre.

La terza era quella di uscire di scena da eroe; sarebbe stato ucciso di fronte alla folla ed al mondo; avrebbe mantenuto la sua grandezza, sarebbe stato ricordato per sempre come uno dei più grandi Presidenti, anzi il più grande.

Non credo ci sia bisogno di raccontare che immediatamente JFK optò per la terza. Ci voleva un piano e non c'era molto tempo, i Gesuiti non dovevano aver il tempo di annusare o addirittura di avere la certezza che il complotto era stato scoperto. Kennedy doveva sparire al più presto possibile. Non essendoci tempo per inventare una scenografia si decise di prenderne una usata, quella dell'assassinio di Lincoln. Non fu difficile trovare un killer tra i pregiudicati convincendolo senza difficoltà ed eliminandolo ancor più facilmente. Non fu nemmeno difficile ingaggiare la segretaria nel mastodontico set messo in piedi per costruire tutta la vicenda dell'omicidio.

Per nostra fortuna Evelyn Lincoln pensò di scrivere gli appunti che vi ho raccontato e fece in modo che venissero prima o poi ritrovati. Diede pure le indicazioni per ritrovare anche il suo diario segreto dandoci modo di scoprire finalmente la verità su uno degli episodi più controversi della storia contemporanea.

Fu un trauma per la famiglia Kennedy apprendere improvvisamente che il leggendario JFK fu in realtà un traditore degli Stati Uniti d'America.

1Vale la pena di riportare questo bano in inglese in quanto molto più incisivo: "Fifteen days before the murder Lincoln had been in Monroe, Maryland; fifteen days before the murder Kennedy had been in Monroe, Marilyn"

2Anche io feci le dovute ricerche, poiché questa questione mi pareva davvero incredibile, e non solo trovai conferma della veridicità di queste informazioni in innumerevoli libri e giornali statunitensi, inglesi e francesi per la maggior parte, ma addirittura ne trovai tracce negli organi di informazione del mio Paese ( https://www.lastampa.it/mare/2016/12/21/news/enigma-titanic-dietro-l-affondamento-la-nascita-della-federal-reserve-1.34759690)

3Verificai anche le notizie relative a Dulles e constatai che era tutto vero; devo anche aggiungere che ebbe una carriera di tutto rispetto nella Chiesa Cattolica: Papa Giovanni Paolo II lo innalzò alla dignità cardinalizia nel concistoro del 21 febbraio 2001 e nell'aprile del 2008 il Papa Benedetto XVI, nel corso della sua visita pastorale negli Stati Uniti d'America, volle recarsi personalmente a salutarlo nella sua residenza. Voglio ricordare che Benedetto fu il primo Papa Gesuita della storia.

4Altra coincidenza spettacolare: l'aeroporto di Washington è intitolato proprio a Dulles padre!

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