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Dadi

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Ricordavo vagamente di averli comprati dopo Natale. E' un'abitudine che si ripete da tanti anni: a Capodanno fumo almeno un sigaro.

Ne avevo tenuti da parte un paio, poi il destino non ha concesso che venissero immolati sull'altare dell'anno nuovo. Non è stata una notte da ricordare, l'ultima del 2010.

Sabato sera ne sentivo il bisogno, non so perché.

Dovevo cercarli, non ricordavo dove li avevo segregati.

E' una antica scrivania quella nella stanza in cui non entro quasi mai, quattro cassetti sotto il piano dello scrittoio e quattro più piccoli al di sopra, posti ai due lati; il ripiano è coperto da un tappeto di pelle verde scuro decorato con una cornice dorata. Guardo il mobile come se non lo vedessi da tanto tempo. In effetti è così. Apro i cassettini che contengono vecchie lettere, fotografie che non guardo più da anni, scatoline che non ricordo nemmeno cosa contengano. Trovo un piccolo barattolo di legno che contiene due dadi dello stesso materiale. Le sei facce incise con numeri romani al posto dei soliti puntini. E' quello che rimane di un backgammon finito chissà dove. Prendo i dadi e rinuncio a cercare i sigari.
Non avevo sonno, non volevo leggere, non volevo ascoltare musica, non volevo uscire e ancor meno piazzarmi di fronte alla televisione.
Mi accascio sul divano con la mente compressa tra la confusione del presente e il domani incerto. Getto i dadi, giocando contro me stesso, perdendo anche quando vinco. Da qualche tempo mi trovo spesso a chiedermi per quale ragione debba andare avanti. Vecchio, abbruttito e solo: una combinazione imperdonabile. Getto nuovamente i dadi, questa volta non per gioco, cerco un oracolo. Non so come potrò interpretare un numero senza significato ma lo faccio lo stesso, una sfida a non so chi. E mi trovo di fronte due sei, VI - VI.

Probabilmente il fato si diverte ad irridermi: "VIVI" è la risposta. Mi domando il motivo per cui sia stato deciso ciò ma accetto il responso. Tenere la pedina ferma e non fare nulla: la soluzione più semplice, più comoda, più triste.

Meglio così, sono troppo vigliacco per prenderne un'altra.

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