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Coerenza Padana

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padania1 19-08-1998Capolinea. Dal 1° Dicembre non troverete più La Padania in edicola: era sull'orlo del fallimento dal 2011.

Salvini ha dichiarato:
“In questo caso si tratta anche dell’ennesimo bavaglio calato dal Governo Renzi che riduce i Contributi per l’Editoria che esistevano da anni”
ed ha pure aggiunto:
“Oltre che La Padania stanno chiudendo e chiuderanno centinaia di piccole testate locali e di settimanali storici e chi ci perde è solo il territorio e la libertà di informazione“.

Caro Matteo II, io son contento che La Padania chiuda, come lo sono stato per L'Unità, Liberazione e lo sarò per tutti quei giornali che sono sopravvissuti a nostre spese e che della libertà di informazione, tanto sbandierata, se ne fanno un baffo essendo organi di propaganda dei partiti. Non è invece grazie a giornali come questi che la libertà di informazione in Italia è ai livelli di un paese dittatoriale? Salvini sarà davvero sicuro che per preservare tale libertà sia necessario finanziarli? Ed è anche sicuro che la bontà delle leggi stia nella loro anzianità, ovvero che il fatto che questo finanziamento sia attivo da anni significhi pure che sia cosa buona e giusta? Mi domando inoltre a quali piccole testate di grande importanza culturale faccia riferimento. Forse "Il Domani dello Sport", "L'Aurora della Lomellina", "Nuova Scintilla", "L'Appennino Camerte" o "Italia Ornitologica": probabilmente non si è nemmeno preso la briga di leggere l'elenco delle testate che hanno diritto alla sopravvivenza grazie al denaro pubblico: se volete farvi due risate dateci un'occhiata sul Sito Governativo della Presidenza del Consiglio.

E poi ce lo dice Matteo quanto ci è costata la Padania? No? Bene, faccio io i conti: solo dal 2003 al 2012 ha intascato 36.076.150,84€ di Contributi Statali più una cifra non documentabile derivante da agevolazoni varie. Un fiume di denaro per un quotidiano che ha una tiratura di 60K copie e ne vende meno di 10K. Per dire, 9.883,88€ al giorno, festivi compresi, sono stati investiti dallo Stato per far conoscere il Lega-pensiero a meno di diecimila leghisti.
Se il giornale non vende chiude: semplice no?

La questione dell'abolizione del Finanziamento Pubblico all'editoria è sempre stato un argomento indiscutibile per tutti, da destra a sinistra, da sempre. Anche per la Lega che si dichiara dalla parte nostra, dei Cittadini, quando si tratta di racimolare i voti, ma è sempre stata dalla parte della casta quando si è trattato di portare a casa il nostro denaro, tanto per finanziare un giornale quanto per intascarsi i Rimborsi Elettorali, alias il Finanziamento Pubblico ai partiti che i Cittadini (sempre quelli ai quali la Lega millanta di dar voce) avevano abolito referendariamente.

Solo grazie al M5S che ha presentato, spinto, preteso la discussione di un DdL che ne decretasse l'abolizione, rimanendo inizialmente inascoltato, qualcosa si sta' smuovendo. Da un giorno all’altro, senza nessun annuncio, la presidenza del consiglio ha azzerato il fondo: che sia la volta buona?

Notiamo intanto che, essendo Salvini il Renzi della destra nel metodo (e forse anche negli intenti), oltre alla supercazzola e i tweet a pioggia una bella menzogna doveva infilarla altrimenti perdeva punti:
NON è vero che i tagli all'editoria sono un merito di Renzi (almeno!): il primo taglio alla padania risale al 2008 e quelli veri sono iniziati a partire dal 2009 con la finanziaria di allora ... e chi c'era al governo nel 2009? Ma Berlusconi IV appoggiato dalla Lega, perbacco. Ovviamente si parlava di tagli minimali (per "minimali" intendo la cifra totale elargita, La Padania nel 2012 ha preso la metà di quanto prendeva nel 2007 -comunque due milioncini, mica noccioline-) imposti dalla mancanza assoluta di denaro; comunque si dimostrò l'ennesima farsa.
Come menzionato precedentemente "La Padania" rischiava la chiusura già dal 2011, e nel 2011 non c'era ancora Renzi ma c'era ... Berlusconi IV appoggiato dalla Lega, aridje!

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