Altri Articoli

L'Angelo Rehael

Valutazione attuale:  / 1
ScarsoOttimo 

"Poiché Egli comanderà ai Suoi Angeli di proteggerti in tutte le tue vie.
Essi ti porteranno sulla palma della mano, perché il tuo piede non inciampi in nessuna pietra."
[SALMI 91:11-12]

La Croix Des Bois, 25 Aprile 1897

Sophia Saphò era fuggita da Parigi tre mesi prima. Era stata accusata di palladismo, forse giustamente, e trovò ospitalità in quella casa di campagna, lontana dalle lame dei sanguinari gesuiti.

Sophia entrò in salotto dopo cena. Davanti al camino il padrone di casa Lèo Taxil, noto scrittore marsigliese, stava fumando il suo solito sigaro, un Hoyo de Monterrey. Era diventato piuttosto famoso ed anche ricco grazie ad una serie di libri apertamente anticlericali, tra i quali ebbe un notevole successo "Les Maîtresses du Pape". Miss Diana Vaughan, misterioso personaggio di cui non abbiamo notizie certe, si scaldava tenendo tra le mani una tazza di metallo contenente del tè bollente con il vezzo di una lacrima di latte.

- L'ho visto di nuovo. C'è uno spettro che si aggira nella vostra tenuta - disse Sophia.
- Da quando è arrivato l'inverno, nell'ora in cui la guerra tra il giorno e la notte è senza vincitori, sovente lo vedo. Dello stesso colore della nebbia. Si siede sul ceppo della quercia che De Villiers ha tagliato questo autunno e sembra che scriva qualcosa. Poi si alza e si dissolve, come se venisse inghiottito da una madreperla -
Taxil, guardando il suo sigaro con aria assente rispose:
- Tutti lo conoscono da queste parti. -
- E' pericoloso? - domandò miss Diana
- No. E' solo un'ombra. Le ombre non sono pericolose. Si chiamava Rudolf Steiner -
Si concesse socchiudendo gli occhi una boccata di quel fumo aromatico, poi continuò:
- Sembra che soffra quando scrive, come se dovesse lacerarsi l'anima per sublimarla con la penna sulla carta umida. Quando ha finito ripiega quelle carte e le dona ad un Angelo. Quell'Angelo si chiama Rehael, e Rudolf dice che è il suo Angelo -
Solo miss Diana poneva delle domande, mentre Sophia ascoltava Lèo Taxil con sguardo adorante.
- E cosa scrive? -
- Un racconto, una poesia, un pensiero. La gente dice che sono solo falsità ... -
- Allora è un matto? -
- Non date mai retta alle chiacchiere dei villani, miss Diana. Non è un matto. E' un visionario, per questo dice la verità -
Taxil abbassò sensibilmente il tono della voce e aggiunse:
- L'Angelo gli sorride, a Rudolf tanto basta, e torna lassù, dove stanno gli Angeli. Legge quello che Rudolf gli ha dedicato poi getta via quei fogli. Non li conserva mai, non sa che farsene, non gli interessano. Ma veglia sempre su di lui -
- E quando Rudolf vede l'Angelo che si sbarazza delle sue opere? Le ha scritte per lui ... -
- Oh, quello spirito potrebbe impazzire dal dolore se lo vedesse. Ma non può vederlo, l'Angelo se ne sta in immortale secolo mentre Rudolf resta in questo mondo ad aspettare che ritorni -
- E se glielo confessasse ? -
- E' un Angelo, non glielo dirà mai. Gli Angeli non fanno mai del male -

Taxil non aggiunse altro, si arricciò un baffo con le dita, si volse verso la grande finestra della sala e sembrò fissare un punto distante.
Sophia Saphò rivide altre volte l'ombra di Rudolf Steiner, non vide mai l'Angelo Rehael ... ma si illuse che almeno una volta quei fogli fossero per lei: lei li avrebbe conservati per sempre.

Joomla Templates by Joomla51.com